Terapia CPAP
Tutto quello che devi sapere per iniziare la tua Terapia CPAP.
Cos'è la Terapia CPAP?
La Terapia CPAP, acronimo di Continuous Positive Airway Pressure, rappresenta la soluzione principale per trattare la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), un disturbo caratterizzato da frequenti interruzioni della respirazione notturna.
Attraverso l'uso di un dispositivo CPAP, che eroga un flusso costante di aria a pressione controllata tramite una maschera, le vie aeree restano aperte durante il sonno.
Questo approccio terapeutico migliora notevolmente la qualità del sonno e riduce i rischi per la salute legati alle apnee del sonno.
Da cos'è composta la Terapia CPAP?
Macchina CPAP
Rappresenta l'elemento centrale della terapia. Ne esistono diverse tipologie: CPAP, AutoCPAP e BiLevel o Auto BiLevel.
Maschera CPAP
La maschera CPAP gioca un ruolo cruciale nel successo del trattamento. Esistono vari modelli: nasali, oronasali e a olivette nasali, in base a come si adattano al viso e a come distribuiscono la pressione dell'aria.
Umidificatore
La presenza dell'umidificatore previene la secchezza delle vie respiratorie.
Tubo o circuito
I Circuiti, che collegano la maschera alla macchina CPAP, riducono la secchezza di naso e bocca. Ne esistono di due tipi: standard o riscaldato.
Monitoraggio remoto
Esistono diversi sistemi di monitoraggio CPAP. Oxystore, ad esempio, offre il servizio di Monitoraggio da Remoto per tenere sempre sotto controllo l’andamento della terapia CPAP senza bisogno di recarsi dal medico curante.
CPAP: il cuore del trattamento
La macchina CPAP rappresenta l'elemento centrale della terapia.
Progettata per generare un flusso continuo di aria in pressione, erogata attraverso un tubo flessibile a una maschera, include una turbina che aspira aria dall'ambiente, la porta al livello di pressione desiderato e la veicola alle vie aeree del paziente attraverso la maschera. In seguito alla titolazione (=ovvero la taratura delle pressioni della macchina) vengono definite le pressioni di terapia ideali per ogni paziente, in modo da trattare efficacemente la Sindrome delle Apnee Notturne.
Esistono diverse tipologie di macchine CPAP, ciascuna progettata per rispondere a specifiche necessità:
- la CPAP è il dispositivo più efficace dal punto di vista clinico, nonchè il più economico.
Grazie all'erogazione costante del flusso d'aria, non "disturba" il sonno del paziente. Tuttavia è necessario controllare con regolarità (ogni 1-2 anni) che la pressione impostata sia ancora efficace, a causa dei progressivi cambiamenti del corpo del paziente. Pertanto il discomfort proviene dalla necessità di essere costantemente seguiti da figure cliniche di riferimento - l'AutoCPAP, grazie ad una serie di algoritmi più articolati rispetto a quelli della Cpap, è in grado di seguire il respiro del paziente.
La pressione generata dalla macchina varia durante la notte, in base alla pressione che deve generare di volta in volta per vincere ogni singola apnea ostruttiva. Nonostante si sia portati a pensare che questo dispositivo sia migliore della Cpap, in realtà dal punto di vista clinico è meno efficace in quanto la risposta alle apnee avviene sempre con un minimo di ritardo. Non solo: le variazioni di pressione possono disturbare il paziente generando microrisvegli. E' più costosa rispetto alla Cpap, ma rimane comunque la più venduta al mondo, in quanto non richiede aggiustamenti di pressione regolari. È il miglior compromesso per coloro che decidono di essere curati al di fuori dell'SSN la Bipap è il dispositivo più complesso tra quelli destinati alla cura dei disturbi respiratori del sonno: eroga due livelli di pressione distinti, uno per la fase inspiratoria (IPAP, Inspiratory Positive Airway Pressure) ed uno per la fase espiratoria (EPAP, Expiratory Positive Airway Pressure).
Viene normalmente utilizzato da pazienti che richiedono pressioni di terapia molto elevate (es. pazienti in forte sovrappeso): per questo motivo il dispositivo eroga una pressione molto alta in fase di ispirazione, ma molto più bassa in fase di espirazione per aiutare il passaggio dell'anidride carbonica nella maschera e per evitare la sensazione di soffocamento. Di norma con questo dispositivo si utilizza una interfaccia prettamente oronasale in quanto pressioni così elevate difficilmente vengono tollerate solo nel naso.
1.
Maschera CPAP
La maschera CPAP è il punto di contatto diretto con il viso e gioca un ruolo cruciale nel successo del trattamento.
Il 90% della buona riuscita della terapia è legata alla corretta scelta della maschera.
Esistono vari modelli – nasali, oronasali e a olivette nasali – che si distinguono per il modo in cui si adattano al viso e per come distribuiscono la pressione dell'aria, con implicazioni dirette sul comfort e sull'efficacia della terapia:
- Maschere Nasali: coprono esclusivamente il naso e costituiscono il dispositivo medico di prima scelta, secondo le linee guida pneumologiche europee. Nonostante erronee e diffuse interpretazioni cliniche, la maschera nasale è assolutamente compatibile con pazienti che hanno problemi nasali (es. congestione, setto nasale deviato, polipi, etc) o che aprono la bocca durante il sonno (la condizione di ipotonia muscolare è assolutamente normale).
- Maschere a Olivette: si tratta di maschere nasali con piccoli inserti nel naso (appunto le olivette). A differenza di quelle nasali semplici, non hanno nessun tipo di "polmoncino" che accumula l'aria di fronte al naso, generando quindi pressione direttamente nelle narici. Fino a circa 12 cm di H2O sono ben tollerate da tutti, oltre si può sentire una sensazione simile agli "aghi nel naso". Hanno il grande vantaggio di non spostarsi durante il sonno grazie all'ancoraggio direttamente nelle narici. Un paziente che inizia la terapia con le olivette difficilmente riuscirà a cambiare, mentre è molto più difficile far abituare un paziente alle olivette se si è abituato alle maschere nasali semplici.
- Maschere Oronasali (Full Face): progettate per coprire naso e bocca, NON sono assolutamente la migliore scelta per il trattamento delle apnee notturne. Il loro utilizzo è infatti necessario se e solo se la terapia ha insuccesso con la maschera nasale (ossia l'indice di apnee non scende sufficientemente) oppure nel caso di pazienti con pressioni di terapia molto alte (tendenzialmente superiori a 14 cm di H2O). La maschera oronasale, coprendo anche la bocca, crea una pressione ulteriore che si va a ripercuotere in parte sulla faringe: in molti casi è necessario aumentare le pressioni di terapia a causa di questo effetto.
2.
Accessori per il dispositivo CPAP
Gli accessori per il dispositivo CPAP giocano un ruolo fondamentale nel migliorare l'efficacia del trattamento dell'apnea del sonno. Umidificatori, circuiti e filtri sono essenziali per garantire e aumentare l'efficacia di terapia sul lungo periodo, vediamoli nel dettaglio:
- Gli Umidificatori altro non sono che delle vaschette che si agganciano al dispositivo principale. Di norma queste vaschette hanno una piastra che scalda l'acqua affinché rilasci umidità ad una temperatura molto vicina a quella corporea. L'umidificazione non ha alcuna funzione clinica, ma permette al paziente di tollerare meglio l'insufflazione dell'aria. Perché serve? Hai presente quelle giornate di vento in cui senti bocca e naso asciutti? Se non ci fosse l'umidificatore proveresti la stessa sensazione ogni volta che stai facendo terapia. Attenzione: chiamarlo "deumidificatore" è sbagliato, in quanto un deumidificatore ha la funzione di togliere umidità, non di aggiungerla.
Con il termine Circuito si intende quel tubo che collega il dispositivo con la maschera. Il tubo può essere normale o riscaldato: in questo secondo caso è attraversato da una serpentina elettrica che mantiene calda l'aria che arriva dall'umidificatore affinché la sensazione di terapia sia ancora più confortevole. I tubi esistono di due diametri: 15mm e 22mm. Quelli di diametro inferiore vengono preferiti perché sono più leggeri e quindi tendono a spostare meno la maschera quando si muove la testa durante la notte.
I Filtri servono a trattenere le particelle aspirate dalla turbina. Esistono di due tipi: a maglia grossa (per particelle di particolato) ed a maglia fine (con funziona antibatterica). Vanno sostituiti con regolarità (una volta al mese circa), ma le tempistiche variano in base al grado di inquinamento della città in cui si usa il dispositivo.
3.
Pulizia e Sanificazione del dispositivo e accessori CPAP
La cura e la manutenzione regolare del dispositivo e degli accessori CPAP sono azioni essenziali per preservarne l'efficacia e la sicurezza.
Una corretta igiene, attraverso la pulizia quotidiana con salviette, saponi liquidi e scovolino e la sostituzione periodica delle parti, come filtri e maschere, previene la proliferazione di batteri e virus, garantendo un trattamento efficace e sicuro nel lungo termine.
La pulizia e la sanificazione riguardano soprattutto la maschera. Durante la notte la nostra pelle secerne sebo, sudore, lattato ed altre componenti: tutto questo finisce sul cuscinetto della maschera creando una sorta di pellicola di materiale di scarto. Se tale materiale non viene rimosso, la maschera rischia di non aderire correttamente e favorire la fuga d'aria, compromettendo l'efficacia ed il comfort della terapia. Oltre a ciò si manifestano problemi di infezione dovuti al proliferare di spore e batteri che rischiano di finire nelle vie aeree superiori.
Per quanto riguarda l'umidificatore ed il tubo è necessario cambiare l'acqua regolarmente e pulirli ogni settimana per evitare la formazione di agenti batterici, come la salmonellosi.
4.
Monitoraggio ed Inizio della Terapia
Grazie alla connessione wireless presente in ogni dispositivo Cpap, i dati della terapia vengono registrati in tempo reale sulla scheda SD.
Attivando inoltre il monitoraggio da remoto con il proprio medico, si può avere la sicurezza di una terapia sempre sotto controllo senza il bisogno di muoversi da casa.
5.
Terapia CPAP:
sai quando sostituire gli accessori del tuo dispositivo?
Scarica la nostra Guida per conoscere le tempistiche raccomandate per la sostituzione dei componenti chiave della tua CPAP.
E ottenere così il massimo dalla tua terapia.
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