La diagnosi di OSAS prevede un esame strumentale chiamato Polisonnografia, obbligatorio per conoscere la gravità della patologia, ma soprattutto per avere un quadro della situazione del sonno del paziente.
Con la polisonnografia vengono monitorati una serie di valori molto importanti come:
- frequenza cardiaca;
- saturazione di ossigeno;
- posizioni assunte in sonno;
- indice di apnee, ipopnee e apnee centrali per ogni ora di sonno.
Dopo la lettura del tracciato lo specialista del centro del sonno multidisciplinare, a seconda della gravità del caso, deciderà insieme al paziente quale possa essere la terapia a lui più adatta.
CPAP
Ad oggi la terapia di eccellenza, usata in tutto il mondo da oltre 45 anni, è la terapia ventilatoria CPAP (Continuos Positive Airway Pressure), ovvero l'insufflamento continuo di aria tramite un ventilatore pressovolumetrico, che aiuta a mantenere aperte le prime vie aeree e ad impedire il russamento e le apnee notturne.
MAD
Oltre alla ventilazione non invasiva esiste anche il MAD (Mandibular Advancement Device), cioè un Apparecchio di Avanzamento Mandibolare, che viene posto in essere da un medico odontoiatra certificato esperto in disturbi respiratori del sonno. Avanzando la mandibola inferiore sino a 12 mm in avanti, soprattutto nei casi lievi e moderati di OSAS, si ottiene un maggior lume nella parte posteriore della gola e questo spazio aggiuntivo permette di non russare e di non andare più in apnea durante il sonno.
FLP
Oltre a tutto ciò esiste anche la possibilità di un intervento chirurgico di otorinolaringoiatria denominato FLP (Faringo Plastica Laterale) e quello di avanzamanto bimascellare di chirurgia maxillo-facciale, consigliato soprattutto quando oltre alla presenza di OSAS, la persona presenti anche dei difetti cranio-facciale da correggere, quali, a titolo di esempio, un’accentuata retrognazia, una dentature eccessivamente sporgente e altro ancora.