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Con l'arrivo della bella stagione l'esigenza di trascorrere un periodo fuori casa, magari con i propri parenti, collide con gli strumenti che fornisce il Sistema Sanitario Nazionale per svolgere l'ossigenoterapia a domicilio.
La bombola grande (base) e la bombola portatile (stroller) non sono gli strumenti ideali per potersi muovere con i mezzi di trasporto in quanto la loro autonomia è limitata nel tempo.
Il fornitore di ossigeno richiede da 7 ai 10 giorni di preavviso per la consegna delle bombole in un luogo diverso dal domicilio, concordando luogo e orario.
Inoltre su alcuni mezzi di trasporto come gli aerei è vietato portare a bordo le bombole di ossigeno.
La soluzione è semplice: per chi ha una vita attiva, è consigliabile utilizzare il concentratore di ossigeno portatile.
A differenza delle bombole, che devono essere continuamente ricaricate di ossigeno, i concentratori di ossigeno portatili hanno un'autonomia virtualmente illimitata in quanto producono ossigeno a partire dall'aria circostante e funzionano elettricamente.
Dovete muovervi in auto?
Con la presa 12V dell'accendisigari non avrete limiti negli spostamenti.
Dovete muovervi in aereo?
Sono autorizzati a bordo e con la presa elettrica del bracciolo potrete compiere voli intercontinentali senza alcun problema.
Volete andare al mare?
Con le batterie di alimentazione avrete fino a 9 ore di autonomia lontano di fonti di alimentazione elettrica.
Il concentratore di ossigeno portatile pesa molto meno della bombola di ossigeno.
Mentre quest'ultima arriva a quasi 5 kg non appena è caricata, il peso del concentratore di ossigeno portatile varia da 2,2 kg fino a 3,8 kg.
Per un paziente ipossiemico il vantaggio di avere molto meno peso sulle spalle si traduce in una migliore saturazione ed in una maggiore capacità di recupero.
Sì, la purezza del concentratore di ossigeno è clinicamente valida come quella della bombola, con un vantaggio in più: l'ossigeno della bombola si trova alla stessa temperatura ed alla stessa umidità del corpo umano, a differenza dell'ossigeno in bombola che è freddo e va umidificato artificialmente.
Anche col pulsossimetro (o saturimetro) è possibile verificare l'efficienza clinica del concentratore: la saturazione sarà la stessa di quella raggiunta con l'ossigeno liquido.
Sì, i concentratori di ossigeno sono concepiti per un uso continuativo 24/24 H. In altre nazioni come gli USA, la Francia, la Germania, la Spagna o la Svizzera i concentratori di ossigeno sono ormai la norma e vengono prescritti dagli pneumologi al posto delle bombole di ossigeno.
Inoltre, più si utilizza un concentratore meno problemi può dare: l'aria aspirata nei suoi filtri interni (setacci di zeolite) contiene umidità che evapora più facilmente se il concentratore viene utilizzato per diverse ore di seguito.
Sì, il concentratore di ossigeno è uno strumento che rende l'ossigenoterapia più facile e più sicura. Innanzitutto scompare l'ansia di rimanere senza ossigeno, fattore che limita molto la vita al di fuori del domicilio.
In secondo luogo rende psicologicamente libero il paziente che con le bombole si sente "costretto" a rimanere fuori casa: il fattore psicologico infatti è molto importante per evitare che la patologia respiratoria si aggravi.
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