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Apnee notturne: pericolose soprattutto per chi guida

Apnee notturne: pericolose soprattutto per chi guida


Secondo recenti studi clinici circa il 5% della popolazione italiana soffre di apnee notturne: in poche parole circa 3 milioni di persone rischiano ogni giorno di causa incidenti.

Ma cosa sono le apnee notturne?

Le apnee notturne si presentano sottoforma di sindrome: chi ne soffre non si accorge di esserne vittima salvo poi sentirsi costantemente stanco ed assonnato durante il giorno.

Le apnee notturne sono costituite da un disturbo respiratorio in cui il paziente, durante il sonno, ostruisce le vie aeree superiori impedendo all'aria di arrivare ai polmoni. In questo modo il paziente vive in apnea per persi secondi, salvo poi riprendere la normale respirazione. Durante la fase di apnea il cuore inizia ad aumentare la frequenza cardiaca per compensare la scarsità di ossigeno nel sangue fino ad arrivare ad un risveglio subconscio: il paziente si sveglia senza accorgersene e poi riprende a dormire.

Questa interruzione ciclica costringe il cuore a lavorare oltre modo per tutta la notte: il paziente subisce uno sforzo cardiovascolare pari a quello di una mezza maratona.

Tale sindrome comporta anche una pessima qualità del sonno che si traduce in un'altra probabilità di colpi di sonno durante il giorno.

Per questo motivo la sindrome delle apnee notturne (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, OSAS) costituisce un forte rischio per tutti i cittadini che ne sono affetti, ma soprattutto per i guidatori e gli autisti professionali.

La diagnosi di questa sindrome non è facile a causa soprattutto della scarsa informazione clinica tra i medici: solo il 15% dei medici di base è in grado di riconoscere i sintomi dell'OSAS nei propri pazienti.

Spesso il russamento è il sintomo di un disturbo respiratorio precursore delle apnee notturne.

La cura delle apnee notturne avviene principalmente con l'utilizzo della CPAP, un dispositivo il cui acronimo indica una ventilatore a pressione fissa: il ventilatore insuffla aria nel naso del paziente attraverso una maschera, mantenendo pervie le vie aeree del paziente e permettendo così all'aria di arrivare ai polmoni.

Il sistema richiede un ricovero ospedaliero con cui esaminare nello specifico i disturbi respiratori del paziente: attraverso la polisonnografia si è in grado di stabilire da quali disturbi è affetto il paziente e a quale pressione deve lavorare la CPAP per permettere al paziente di non soffrire di apnee notturne.

Per avere maggiori informazioni sulla sindrome delle apnee notturne contattateci allo 0161 215288.

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